mercoledì 14 dicembre 2016

Step 20: Il colore nella moda

Il colore nella moda



Si presenta a seguito l'abito scelto per collegarsi al colore in esame. Viene proposto un abito da dea giunonica di Jennifer Lopez, che si ripresenta sul tappeto rosso con uno spiccato richiamo alla cultura classica, un abito della collezione 2014/15 di Donna Karan color rosso pompeiano avente una scollatura molto profonda e grandi spacchi a veli molto trasparenti che permettono di vedere il body, sempre rosso, che indossa sotto la cantante.

L'abito è stato indossato ai Billboard Music Awards 2014, cucito appunto da Donna Karan, vero nome Donna Ivy Faske, è una stilista, imprenditrice e , fondatrice della casa di moda DKNY. 


Step 19: Anatomia di un colore

Anatomia di un colore


Monologo di un colore, monologo del colore Rosso Pompeiano.

Un rosso come gli altri? Non credo proprio.

Io non sono un rosso comune, non richiamo al fuoco, nè al calore e neppure alla passione
Io mi elevo dal grado sensibile del colore, arrivando a racchiudere un elemento di 
assoluta importanza: la storia

Il mio nome nasce dalla storia di un determinato popolo che tra il II secolo A.c ha fatto sì che il mio nome fosse riconosciuto in tutto il mondo. 
Ricordo che del mio utilizzo se ne fece abbondantemente per affrescare gli edifici pubblici, i templi, le case, tanto da esser diventato il colore rappresentante di un certo gusto architettonico, ovvero quello classico.
Racchiusi tra i miei pigmenti i servizi fondamentali degli uomini, le loro passioni ed i loro vizi. Io sono il colore che ne ha visto la nascita e la caduta. 

Sono stato temprato e variato dal Disastro vulcanico del 79 a.C che ha cancellato il popolo che rappresento, rimanendo una delle poche ma significative tracce di quel periodo. 

L'evento assunse così grande importanza che rimase legato indissolubilmente a Pompei, e di conseguenza rimase legato anche a me ed al mio nome. 




In seguito a tale evento, cambiai anche chimicamente. Il grande calore ed i gas generati dall'eruzione alterarono i miei legami chimici e alcune mie tonalità variarono significativamente: rendendo la mia storia ancora più unica

Dalle mie tonalità dure intense traspare la scelta ed il gusto dell'antica civiltà Romana, in cui sono parte integrante della cultura e di tutto l'immaginario inerente alla cultura classica.

Io sono il Rosso Pompeiano.

Step 18: Il colore nelle arti pittoriche

Il colore nelle arti pittoriche

Uno dei dipinti più iconografici del Rosso Pompeiano è sicuramente l'affresco principale della Villa dei Misteri presente nelle antiche Rovine di Pompei.

Autore: Anonimo 

Titolo del quadro: Scena della catechesi

Anno di esecuzione: Presumibilmente 62 a.C

Luogo di esposizione: Villa dei Misteri, Pompei (NA)




giovedì 8 dicembre 2016

Step 17: Il colore nel Brevetto

Il colore nel brevetto

E' chiaro quanto risulti complicato trovare connessioni per il Rosso pompeiano all'interno di un mondo così tecnico come quello dei brevetti. Per riuscire nell'intento bisogna analizzare i colori con cui i prodotti brevettati sarebbero dovuti uscire dalla produzione. 
Per trovare una relazione tra il colore ed un brevetto, si è scelto il brevetto della Vespa, prodotta da Piaggio, poichè già nel brevetto si prevedeva di utilizzare colorazioni accattivanti e giovanili quali: le gradazioni di rosso, il giallo ed il verde. 


 La vespa

La Vespa è un modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio.


Si tratta di uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo nonché più volte utilizzato come simbolo del design italiano. La Vespa è stata esposta nei musei di design, arte moderna, scienza & tecnica e trasporti di tutto il mondo .
Il 23 Aprile 1946 viene depositata presso l’Ufficio brevetti di Firenze la domanda di brevetto industriale per modello “di utilità” dal titolo “Motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica.”
La domanda è composta da disegni e dalla descrizione dello scooter, particolarmente interessante perché in essa vengono elencate le caratteristiche peculiari che per gli ingegneri della Piaggio distinguono il veicolo da tutti gli altri e per cui gli stessi intendono ottenere tutela con il brevetto. Si riferiscono a ciclistica, motore e stile.

 “Il modello riguarda una speciale forma di motocicletta alla quale si fa assumere una adatta sagoma con razionale disposizione di elementi componenti il telaio, ed aventi la funzione di pedana, parafanghi cofano e speciale riparo anteriore a forma arcuata; il tutto così conformato e combinato da far risultare coperti e protetti tutti gli organi meccanici e pratica e comoda la sistemazione del motociclista.“

Viene poi, successivamente all'avvenuto brevetto, focalizzata l'attenzione dell'industria Piaggio verso lo styling della motocicletta, andando perciò a lavorare sulle verniciature, gli smalti e le varie colorazioni. In una di queste si intravede un colore molto simile al colore in esame Rosso pompeiano, anche se non in modo ufficiale, che è applicato ad una Vespa in esposizione al MoMa di New York.

Step 16: il colore nel design

Il colore nel design

Per poter ricercare un riscontro del colore Rosso pompeiano nel design bisogna fare una attenta ricerca. Essendo una gradazione del Rosso molto particolare, non è solito trovarla in molti oggetti, in cui si preferisce per semplicità ricorrere al rosso. 
Per poter individuare la gradazione di Rosso a noi utile bisogna selezionare quegli oggetti o arredi che si evidenziano appunto tra gli altri per le loro peculiarità cromatiche, alcune  distintive della loro corrente d'appartenenza. 


Poltrona Barcelona:

La poltrona Barcelona è stata progettata appositamente per il padiglione tedesco dell’Esposizione Universale di Barcellona del 1929.

Il design di questa poltrona è il risultato della collaborazione tra il famoso architetto  Ludwig Mies van der Rohe e della sua partner di lunga data e compagna, l’architetto e designer Lilly Reich, il cui contributo è stato riconosciuto solo recentemente.
Questa poltrona è una vera e propria icona della modernità, la sedia, il suo design si ispira alla campagna e alle sedie pieghevoli che si usavano nella tradizione.
Il telaio della poltrona Barcellona è stato inizialmente progettato per essere imbullonato,ma è stato ridisegnato nel 1950, usando l’acciaio inossidabile, che ha permesso alla cornice di essere formata da un pezzo di metallo senza soluzione di continuità, conferendole un aspetto decisamente migliore.

La Barcelona è stata realizzata negli Stati Uniti e in Europa dal 1930 al 1950. Nel 1953, sei anni dopo la morte della Reich, Mies Van der Rohe cedette i suoi diritti e il suo nome sul design di questa poltrona al marchio Knoll.

Il fatto che la classica poltrona Barcelona sia difficile e costosa da produrre è il fattore principale che influenza il suo prezzo, che va dai $600,00 a più di $3.000.

Stai comunque pagando per un pezzo riconoscibile e iconico di arredamento di design.

mercoledì 30 novembre 2016

Step 15: Il colore nella pubblicità

Il  colore nella pubblicità

Il colore sotto esame Rosso pompeiano si può riscontrare nelle pubblicità del cartellonista italiano Fortunato Depero, nel suo manifesto per la Campari del 1924/1925.




E' caratteristiche dell'arte di Depero utilizzare i toni forti e decisi visti nel cartellone sotto esame. Il rosso è utilizzato in molte sue gradazioni, andando nelle tonalità dell'arancione e del giallo senza soluzioni di continuità ma con cambi netti e studiati. Il rosso assume il ruolo di colore centrale grazie alla sua assegnazione al testo, in cui si riconosce una somiglianza con il nostro colore sotto esame: Rosso Pompeiano.

Step 14: Il colore nella chimica



Il colore nella chimica


Il rosso pompeiano è un'ocra rossa di origine inorganica naturale, composto da ossidi di ferro: il cinabro da cui si ricava il mercurio.

Cinabro: Il Cinabro o cinnabrite o  cinnabarite è un minerale, appartenente alla classe dei solfuri dall'aspetto rossiccio; noto già ai Greci. Chimicamente è un'unione di zolfo e mercurio pertanto, dato il suo contenuto in mercurio, è da considerarsi minerale tossico.


Da questo minerale, tramite arrostimento e successiva condensazione, si estrae il mercurio. I più importanti giacimenti si trovano ad Almaden in Spagna (oggi i giacimenti più produttivi), in Italia nella zona del Monte Amiatta  e a Idria in Slovenia.



Proprietà chimiche del cinabro

Evapora al cannello; solubile in acido nitrico e nell'acqua regia. Scaldato in tubo chiuso volatilizza senza fondere e dà sublimato nero di HgS  per strofinamento diviene di un bel colore rosso; scaldato con carbonato di sodio o con cianuro di potassio dà sublimato di mercurio metallico nella parte fredda del tubo.


Mercurio                   
         Il mercurio è un elemento abbastanza raro in natura e si trova principalmente come solfuro HgS detto cinabro.
Ha numero atomico 80 e massa atomica 200.59 a.m.u. Ha punto di fusione pari a – 38.87 °C pertanto si presenta liquido a temperatura ambiente, mentre la sua temperatura di ebollizione è di 356.58 °C. E’ un metallo di transizione e la sua configurazione elettronica è 4f14 5d10 6s2 e presenta numero di ossidazione +1 e +2. E’ un elemento noto fin dall’antichità e veniva chiamato argento vivo. Il
mercurio è tossico ed in particolare il maggior rischio di
intossicazione acuta è legato all’inalazione dei suoi vapori.
Il mercurio è estratto per arrostimento del cinabro e successiva condensazione dei vapori secondo la reazione:
HgS + O2 → Hg + SO2

Stante la sua volatilità e tossicità deve essere tenuto in recipienti chiusi e manipolato in ambienti aerati. E’ un metallo nobile circa come l’argento e quindi non viene attaccato dagli acidi non ossidanti mentre quelli ossidanti lo trasformano in Hg22+.
Molti metalli si sciolgono nel mercurio formando amalgami; sodio, potassio, oro e rame sono tra i metalli più solubili. Alcuni amalgami sono soluzioni, altri hanno composizione ben definita come Hg2Na; alcuni sono liquidi, altri solidi.



Step 13: Il colore nel fumetto

Il colore nel fumetto


Il colore in esame è molto difficile poterlo trovare citato in vignette o sketch, data la sua particolarità storica e cromatica. Si è però trovata una storia di topolino n° 3101 in cui si vede il protagonista Topolino ed il suo amico Pippo che si accingono, in una regressione storica, ad esplorare le antiche rovine di Pompei.

Il colore in esame è molto legato a Pompei, diventando quasi un simbionte stesso della città. Risulta perciò evidente come citando la storia di uno, non si possa fare a meno di parlare dell'altro.

 Nella storia a fumetti vi è infatti un accenno al colore ed alle pitture, seppure in minima parte. 

giovedì 24 novembre 2016

Step 12: Il colore in cucina



Il colore nella cucina

Mai nessun produttore è riuscito a replicare la varietà e qualità di cibi prodotti dalla natura, così come la gamma cromatica che essa li ha attribuito.
In natura sono infatti presenti centinaia di alimenti tra frutta e verdura che si differenziano per: gamma cromatica, dimensione, sensibilità ai sensi, ecc...
Non è stato perciò troppo complicato  riuscire ad attribuire il colore in esame ad un alimento. La ricerca si è conclusa sulla Barbabietola rossa l'alimento che più si è avvicinato alla gradazione cromatica del Rosso Pompeiano.





Barbabietola rossa
La barbabietola rossa, anche detta barbabietola da orto, è una pianta erbacea annuale caratterizzata da interessanti proprietà.

Appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae ed il suo nome scientifico è Beta vulgaris. L’utilizzo a scopo alimentare di questo tipo di barbabietola risale a tempi antichissimi, tanto che se ne hanno notizie addirittura in un papiro babilonese. La barbabietola rossa è composta per circa l’87 % da acqua, 1,6 % da proteine, 0,15 % da grassi, 2,8 % da fibra alimentare, 6,8 % da zuccheri, 1 % da ceneri e da carboidrati.

I minerali presenti sono: ferro, magnesio, zinco, rame, manganese, selenio, sodio, il potassio, il ferro, il calcio ed il fosforo.

Le vitamine contenute nella barbabietola rossa sono la vitamina A, le vitamine B1, B2, B3, vitamina C e J.
Questi gli aminoacidi: acido aspartico e acido glutammico, arginina, alanina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, prolina, metionina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina.
Il caratteristico colore rosso delle radici di questa barbabietola è dovuto alla presenza di un vero e proprio colorante naturale, l’E 162, che viene utilizzato nell’industria alimentare per migliorare l’aspetto di altri alimenti.
La barbabietola rossa è ricca di zuccheri ed è per questo motivo che i diabetici devono fare attenzione al modo ed ai dosaggi in cui la consumano.

Curiosità:


Gli antichi romani pensavano che la barbabietola rossa fosse afrodisiaca. La credenza è oggi supportata dalla scienza che ha dimostrato che mangiare barbabietole stimola la produzione di ormoni sessuali.
Le foglie della barbabietola rossa si possono mangiare e cucinare come qualsiasi altra verdura del genere, sia da sole che in unione con altre.
Gli effetti benefici delle barbabietole rosse sono dati da una reazione chimica molto complessa durante la quale i nitrati in esse contenuti vengono convertiti dai batteri della nostra bocca in nitriti e, una volta nel nostro organismo, si trasformano in molecole fondamentali per il controllo della pressione sanguigna.

Step 11: Il colore in un documento

Il colore in un documento


La scelta del documento in cui poter riscontrare il mio colore è ricaduta sul libro omonimo di Nino Marino.
Il libro è intitolato "Rosso Pompeiano" non a caso, è prodotto di una ricercata analisi storica unita ad una leggera ironia. Il testo tratta infatti il tema del giallo, ma lo scenario in cui si svolgono gli eventi è ambientato nell'antica roma, più precisamente a Pompei. Il genere è perciò un Giallo storico, ed è qui che inizia l'ironia: l'autore, consapevole di come inizialmente il Rosso Pompeiano fosse in realtà un Giallo ocra, ha voluto far si che il processo si mantenesse nell'intestazione. Ecco perciò la scelta del titolo, sono ovvi poi i collegamenti con l'ambientazione e l'ubicazione dello svolgimento del libro.


Titolo:  Rosso Pompeiano

Autore: Nino Marino
Editore: Gremese Editore
Collana: Crimen
Anno di Edizione: 2012
Trama: Pompei, 79 d.C: la bellissima Emilia Prisca, figlia del notabile più ricco e potente della città, viene assassinata. Nell'inchiesta condotta da Marco Holconio, duoviro vicino alla rielezione, si ritrovano coinvolti alcuni misteriosi personaggi, tra i quali una splendida meretrice, un giovane schiavo greco, la presidentessa della corporazione dei tintori e persino Plinio il Vecchio, comandante della flotta di Miseno. Quale filo segreto li unisce? L'indagine di Holconio, impegnato nel caso più difficile della sua vita, metterà a nudo passioni e legami insospettabili della Roma imperiale, mentre il Vesuvio si prepara a seppellire con la sua forza devastante tutto quello che incontrerà sulla sua strada, purezza e corruzione, splendori e nefandezze. In questo sottile e raffinato giallo storico, il cui realismo non disdegna di attingere anche a una vena sottilmente umoristica, Nino Marino mostra appieno le proprie qualità di narratore. "Rosso pompeiano" è la rievocazione di un'epoca lontana, ma rappresenta anche il ribaltamento di un moderno poliziesco, che la dislocazione in un altro millennio rende più intenso e appassionante.

Step 10: Il colore nell'emblema

Il colore nell'emblema


Un chiaro esempio di utilizzo del colore Rosso Pompeiano all'interno di un logo commerciale, si ha sicuramente con l'associazione sportiva Roma. Il logo utilizza dichiaratamente il colore sotto esame, affiancandolo al Giallo Pompeiano (Giallo Ocra), al fine di rappresentare i colori tipici del passato romano. L'utilizzo abbondante di questi due colori per affrescare le architetture classiche, li ha resi celebri ed identificativi della cultura Romana.


 L'affermazione di questi colori nella cultura popolare ha fatto si che diverse associazioni li utilizzassero come richiami di appartenenza storica: tra cui l'A.S.ROMA.

Step 09: Abecedario

Si espone qui di seguito l'abecedario inerente al colore rosso pompeiano

-A: Affresco

-B: Bacco sul trono
-C: Cinabro
-D: Donne di Pompei 
-E: Ematite
-F: Fantozzi
-G: Giallo Ocra
-H: -
-L: Lecce
-M: Mercurio
-N: Nino Marino
-O: Ocra
-P: Palazzo Tamborino Cezzi
-Q: Quadri della galleria del Re
-R: Roma
-S: Sergio Omarini
-T: Teatro dell'allegoria
-U: Ultras Roma
-V: Villa dei Misteri 
-Z: -

giovedì 10 novembre 2016

Step 08: Il colore nella saggezza popolare

Il colore nella saggezza popolare


Rosso pompeiano nella saggezza popolare


-Il colore rosso è associato nella saggezza popolare a diversi temi: il calore, la passione, l'urgenza. 

Esso viene perciò interpretato come segnale molto importante nella comunicazione visiva, tant'è che tutte le avvertenze fondamentali vengono rappresentate in tale modo. 

Il colore richiama poi in natura diverse situazioni, da cui l'umanità ha imparato a trarre le giuste conclusioni. Un bizzarro utilizzo del colore è stato fatto quando applicato ad una bandiera. 


-Nel Medioevo infatti  la bandiera rossa veniva impiegata dagli eserciti per intimidire il nemico e voleva indicare che, in caso di vittoria, non ci sarebbe stata pietà. Veniva issata anche dalle navi di pirati prima di saccheggiare una nave. In seguito simboleggiò l’essere disposti a battersi: per esempio veniva issata su castelli e città assediate per indicare che non si sarebbero arrese. Negli anni successivi la bandiera rossa venne impiegata dai governi per indicare le emergenze o per segnalare l’imposizione della legge marziale.


       
           Nell'antichità

Rosso (pompeiano)  ha una storia poiché veniva usato nei riti funebri del neolitico come colore cerimoniale, nelle figure rupestri europee è stato usato per disegnare la rappresentazione di uomini e animali ed è ancora il colore principale dell’arte aborigena australiana.

Antichi e moderni associano il rosso al sangue e alla vita, poiché senza sangue non si vive, quando si abbandonò l’uso dei sacrifici animali per scopi religiosi, mai abbandonati in tutto il mondo ma in quello civilizzato si, il colore rosso sostituì il sangue vero diventando il colore sacro del sacrificio. Agli albori della cristianità il rosso simboleggiava lo spirito santo, la chiesa primitiva attribuiva l’azzurro al Padre e il giallo al Figlio, mentre oggi i cristiani hanno abbandonato questi colori simbolici del Dio uno e trino e l’uso sopravvive solo nei paramenti sacri di alcuni riti liturgici.

Nella religione
-Come simbolo di sacrificio dell’iconografia, il simbolismo del rosso che si sostituisce al sangue del sacrificio. La forza evocativa del rosso deriva dal suo legame con i colore del sangue e del fuoco due elementi importanti per gli uomini antichi e che, anche in noi, evocano per associazione di idee, forti sensazioni, infatti il fuoco è stato usato per scacciare gli spiriti e i demoni delle tenebre, essendo un portatore di luce e del calore della vita e nelle società primitive ogni notte si creava un cerchio di fuoco attorno agli accampamenti e un uomo vegliava per mantenere vivo il fuoco per difendersi dagli attacchi degli animali selvatici, veri demoni per quei tempi poiché la paura di venire sorpresi nel 
sonno nell’oscurità e sbranati era forte.
Inoltre esso ha permesso di cucinare i cibi portando alla sopravvivenza molte più persone in quanto i cibi cotti erano non solo più digeribili ma si conservavano più a lungo.


Nell'astrologia

-L’astrologia suggerisce un altro modo di interpretare il rosso associandolo al colore di Marte.
Il dio della guerra e governatore dei nati sotto il segno dello Scorpione e dell’Ariete cui infonde passionalità, forza e coraggio. Da questo punto di vista il rosso può essere visto come la manifestazione naturale del temperamento attivo, dell’energia necessaria alla vita, alla salute ed alla crescita verso la conoscenza.


giovedì 3 novembre 2016

Step 07: Il Colore nel cinema

Suspiria 


Suspiria è un film del 1977, diretto da Dario Argento e ispirato al romanzo Suspiria De Profundis di Thomas de Quincey. E' interpretato da Jessica Harper e Stefania Casini.
Il film è di genere Horror/Fantastico, la durata è di 95 minuti.

Il film è caratterizzato dal continuo utilizzo di sfondi rossi o tendenti comunque a colori molto caldi. La scelta di tali colori come sfondo è giustificata dal clima di tensione che le scene dovevano ricreare nell'osservatore.
Dal rosso dello sfondo e delle luci, si passa poi ad accentuare e scurire la gradazione attraverso le riprese di interni. Essi, di color simile al rosso/porpora, vengono ripetuti e scelti in modo da abbinarsi perfettamente alla scena per cui devono essere usati.
Nel film si vede anche un chiaro esempio di Rosso Pompeiano, utilizzato giustamente sulle pareti interni di un edificio che richiama l'architettura Romana. L'impostazione dell'interno dell'edificio, attraverso l'uso del Rosso Pompeiano, riesce egregiamente a  svolgere il compito di circondare di aura classicheggiante una scena violenta e cruda
.







lunedì 24 ottobre 2016

Step 06: Il colore nella scienza



Il colore nella scienza



IL PIANETA MARTE- "IL PIANETA ROSSO"




Il colore rosso si distingue nella scienza per essere usato nella descrizione del pianeta Marte, soprannominato infatti: "Pianeta Rosso".
Il colore rossastro è attribuito dalla presenza di una grossa quantità di ossido di ferro nell'atmosfera, Ma per quale motivo il pianeta è così rosso?

Nonostante tutti gli scienziati concordino nel sostenere che il pianeta rosso e la Terra si siano formati dagli stessi elementi, non si è mai spiegato il perché la superficie marziana presentasse una così elevata presenza di ossido di ferro che ne determinerebbe il caratteristico colore.
Su Nature viene pubblicata una RICERCA del professore David Rubie dell’università di Bayreuth, Germania, in cui s’ipotizza che la differenza di colore è legata alle dimensioni dei due pianeti
Circa quattro miliardi di anni fa molti pianeti del Sistema Solare, fra cui la Terra e Marte, furono bombardati da un’intensa tempesta di meteoriti che ne sciolse i manti rocciosi.
Il diametro delle Terra è quasi il doppio di quello di Marte, questo perché la quantità di magma era nettamente superiore ed esercitava un’elevatissima pressione sul centro del pianeta.
Tale pressione portò la temperatura a circa 3.200 gradi che scompose quasi del tutto l’ossido di ferro in ossigeno e ferro fuso. Il ferro filtrò all’interno della Terra e sulla superficie rimase l’ossigeno e un 8 per cento di ossido di ferro.


Su Marte, essendo molto più piccolo, la pressione fu nettamente inferiore e quindi si arrivò soltanto ad una temperatura di circa 2.200 gradi, non sufficiente a scomporre del tutto l’ossido. Quindi sulla superficie marziana rimase una più elevata presenza di ossido di ferro che si aggira intorno al 18 per cento, sufficiente ha dare il caratteristico colore al pianeta rosso.









Step 05: Il colore nella musica

Il colore nella musica 





Gianni Morandi- Canzone Rossa


E' una virgola rossa

bianca di sorriso

la tua bocca è la bestia

che mi porto dentro e che ti leggo in viso

come sei fosforescente

e come è facile cadere nelle nostre abitudini

aderirsi un po' ma senza fondersi




E' una virgola rossa

in un mondo di calci

la tua bocca è andare fino in fondo in queste

sabbie mobili

in un viaggio senza meta

come un sabato quand'è sabato senza domenica

lasciando sul cuscino il segno di un morso

regalandosi un po'




Di più, di più

dei marciapiedi e su

e nasce trasgredito

sul letto più sudato

col fiato dentro il fiato




Di più, di più

più delle Avemarie

delle speranze tue

delle speranze mie

più forte delle idee di più




E' una virgola rossa

sempre un po' marinaia

prende solo due dita

ma ti riempie la vita

poi mi vieni vicino

per sentirci una volta vino dello stesso vino

amore che è coraggio di perdonarti

regalandosi un po'


Step 04: Il colore nel mito

Il colore nel mito

Il mito del rosso Pompeiano:

Secondo recenti studi, però, questo bellissimo colore che ha reso celeberrime ed inconfondibili nel mondo le pareti delle abitazioni di Pompei ed Ercolano, emblema di una terra e di un pezzo di storia, sarebbe in realtà una trasformazione del colore originale degli affreschi dovuta alle emissioni di gas sprigionate durante l’eruzione del 79.
E allora, il rosso pompeiano, di che colore era? Sembra quasi di essere di fronte all’indovinello “Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone”, ma, nel nostro caso, nulla di ironico e parola alla scienza: udite udite, in origine quasi la metà delle case di Pompei ed Ercolano era color ocra!
Particolare di una parete in Rosso Pompeiano
Rosso Pompeiano – particolare di una parete
I ricercatori spiegano che i gas e l’incredibile calore emanati dell’eruzione hanno agito sul pigmento delle pareti rendendolo appunto rosso: in pratica il rosso pompeiano non è altro che un giallo ocra “arrostito”!
Questo mito oggi sfatato era in realtà già noto nell’antichità: già Plinio, in una sua opera, spiega che dall’ocra gialla si può ottenere quella rossa arroventando la prima nei forni. In questo modo il colore cambia perennemente. Tale tipo di tecniche erano molto note agli antichi romani, quindi non ci ha stupito scoprire che mentre alcune case son , si, diventate rosse a causa al calore dell’eruzione, molte altre lo erano già.

Dato il massiccio uso che i romani facevano di questo pigmento per affrescare le case si potrebbe pensare che non avessero idea della tossicità di tale minerale, invece…durante l’antica Roma si conoscevano benissimo le proprietà insalubri del cinabro, tanto che gli schiavi e i detenuti venivano mandati a lavorare nelle miniere di cinabro in Spagna: era praticamente una condanna a morte per i detenuti che erano costretti a vivere in contatto con questo minerale tossico. 
Particolare di una parete in Rosso Pompeiano
Rosso Pompeiano – particolare di una parete

Il rosso nel mito: 

Simbologia:
Il simbolo del colore rosso, come tutti i simboli, ha valenze sia positive che negative. Da un lato il rosso è il colore dell’amore, sia terreno che spirituale, basti pensare al Sacro Cuore di Gesù, della passione, dell’attività, delle emozioni, del sentimento, dell’espansività, della vivacità, del sangue inteso come vita, dall’altro è il colore dell’ira, della violenza, dell’aggressività, dello spargimento di sangue.  In Occidente è spesso il Diavolo ad essere rappresentato con i colori rosso e nero. D’altro canto il rosso è anche il colore delle prostitute e questo ne rappresenta il suo simbolismo più terreno legato all’amore carnale ed in effetti nell’Apocalisse, la grande prostituta è ammantata di porpora e di scarlatto. Ma lo stesso colore simboleggia l’amore celeste, la passione per Cristo ed è il colore del Sacro Cuore. Come detto ogni simbolo ha aspetti positivi e negativi. 



Nell'antichità:

Nel XVII secolo a.C. i Cretesi scoprirono l'estrazione della porpora dalle "murex" e la tramandarono ai Fenici; in Egitto era utilizzato l'henné per la tintura dei capelli, del corpo e dei tessuti fino all'avvento della porpora; gli Ebrei utilizzavano il kèrmes (dagli insetti delle bacche di quercia) e con la porpora vestivano i re; i Greci avevano kèrmes e robbia, poi subentrò la porpora negli abiti degli dèi, degli eroi perché migliori di tutti; i Romani vestivano i re di tale colore per poi estendere tale permesso e lusso anche ai magistrati ed agli alti funzionari

Il rosso porpora è assolutamente simbolo di potenza, alta dignità, ricchezza, sovranità, sontuosità, merito del suo alto costo dello splendore e della difficoltà di produzione; secondo Goethe il rosso nel suo stato scuro e concentrato conferisce impressione di gravità e dignità, mentre nel suo stato chiaro e rarefatto di clemenza e grazia. Inizialmente l'utilizzo del rosso era esclusivo dell'ambito religioso, ma col tempo si ampliò a quello civile e profano: lo troviamo negli arredi sacri (tende, porte, stipiti), nelle vesti e nei mantelli per le statue divine, negli indumenti e nei troni dei sovrani, dei sacerdoti (per la concezione teocratica dell'origine divina dei re).