giovedì 10 novembre 2016

Step 08: Il colore nella saggezza popolare

Il colore nella saggezza popolare


Rosso pompeiano nella saggezza popolare


-Il colore rosso è associato nella saggezza popolare a diversi temi: il calore, la passione, l'urgenza. 

Esso viene perciò interpretato come segnale molto importante nella comunicazione visiva, tant'è che tutte le avvertenze fondamentali vengono rappresentate in tale modo. 

Il colore richiama poi in natura diverse situazioni, da cui l'umanità ha imparato a trarre le giuste conclusioni. Un bizzarro utilizzo del colore è stato fatto quando applicato ad una bandiera. 


-Nel Medioevo infatti  la bandiera rossa veniva impiegata dagli eserciti per intimidire il nemico e voleva indicare che, in caso di vittoria, non ci sarebbe stata pietà. Veniva issata anche dalle navi di pirati prima di saccheggiare una nave. In seguito simboleggiò l’essere disposti a battersi: per esempio veniva issata su castelli e città assediate per indicare che non si sarebbero arrese. Negli anni successivi la bandiera rossa venne impiegata dai governi per indicare le emergenze o per segnalare l’imposizione della legge marziale.


       
           Nell'antichità

Rosso (pompeiano)  ha una storia poiché veniva usato nei riti funebri del neolitico come colore cerimoniale, nelle figure rupestri europee è stato usato per disegnare la rappresentazione di uomini e animali ed è ancora il colore principale dell’arte aborigena australiana.

Antichi e moderni associano il rosso al sangue e alla vita, poiché senza sangue non si vive, quando si abbandonò l’uso dei sacrifici animali per scopi religiosi, mai abbandonati in tutto il mondo ma in quello civilizzato si, il colore rosso sostituì il sangue vero diventando il colore sacro del sacrificio. Agli albori della cristianità il rosso simboleggiava lo spirito santo, la chiesa primitiva attribuiva l’azzurro al Padre e il giallo al Figlio, mentre oggi i cristiani hanno abbandonato questi colori simbolici del Dio uno e trino e l’uso sopravvive solo nei paramenti sacri di alcuni riti liturgici.

Nella religione
-Come simbolo di sacrificio dell’iconografia, il simbolismo del rosso che si sostituisce al sangue del sacrificio. La forza evocativa del rosso deriva dal suo legame con i colore del sangue e del fuoco due elementi importanti per gli uomini antichi e che, anche in noi, evocano per associazione di idee, forti sensazioni, infatti il fuoco è stato usato per scacciare gli spiriti e i demoni delle tenebre, essendo un portatore di luce e del calore della vita e nelle società primitive ogni notte si creava un cerchio di fuoco attorno agli accampamenti e un uomo vegliava per mantenere vivo il fuoco per difendersi dagli attacchi degli animali selvatici, veri demoni per quei tempi poiché la paura di venire sorpresi nel 
sonno nell’oscurità e sbranati era forte.
Inoltre esso ha permesso di cucinare i cibi portando alla sopravvivenza molte più persone in quanto i cibi cotti erano non solo più digeribili ma si conservavano più a lungo.


Nell'astrologia

-L’astrologia suggerisce un altro modo di interpretare il rosso associandolo al colore di Marte.
Il dio della guerra e governatore dei nati sotto il segno dello Scorpione e dell’Ariete cui infonde passionalità, forza e coraggio. Da questo punto di vista il rosso può essere visto come la manifestazione naturale del temperamento attivo, dell’energia necessaria alla vita, alla salute ed alla crescita verso la conoscenza.


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