Il colore nel mito
Il mito del rosso Pompeiano:
Secondo
recenti studi, però, questo bellissimo colore che ha reso celeberrime ed
inconfondibili nel mondo le pareti delle abitazioni di Pompei ed Ercolano,
emblema di una terra e di un pezzo di storia, sarebbe in realtà una
trasformazione del colore originale degli affreschi dovuta alle emissioni di
gas sprigionate durante l’eruzione del 79.
E allora,
il rosso pompeiano, di che colore era? Sembra quasi di essere di fronte
all’indovinello “Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone”, ma, nel
nostro caso, nulla di ironico e parola alla scienza: udite udite, in origine
quasi la metà delle case di Pompei ed Ercolano era color ocra!
Particolare
di una parete in Rosso Pompeiano
Rosso
Pompeiano – particolare di una parete
I
ricercatori spiegano che i gas e l’incredibile calore emanati dell’eruzione
hanno agito sul pigmento delle pareti rendendolo appunto rosso: in pratica il
rosso pompeiano non è altro che un giallo ocra “arrostito”!
Questo mito
oggi sfatato era in realtà già noto nell’antichità: già Plinio, in una sua
opera, spiega che dall’ocra gialla si può ottenere quella rossa arroventando la
prima nei forni. In questo modo il colore cambia perennemente. Tale tipo di
tecniche erano molto note agli antichi romani, quindi non ci ha stupito
scoprire che mentre alcune case son , si, diventate rosse a causa al calore
dell’eruzione, molte altre lo erano già.
Dato il
massiccio uso che i romani facevano di questo pigmento per affrescare le case
si potrebbe pensare che non avessero idea della tossicità di tale minerale,
invece…durante l’antica Roma si conoscevano benissimo le proprietà insalubri
del cinabro, tanto che gli schiavi e i detenuti venivano mandati a lavorare
nelle miniere di cinabro in Spagna: era praticamente una condanna a morte per i
detenuti che erano costretti a vivere in contatto con questo minerale tossico.
Il rosso nel mito:
Simbologia:
Il simbolo del colore rosso, come tutti i simboli, ha
valenze sia positive che negative. Da un lato il rosso è il colore dell’amore,
sia terreno che spirituale, basti pensare al Sacro Cuore di Gesù, della
passione, dell’attività, delle emozioni, del sentimento, dell’espansività,
della vivacità, del sangue inteso come vita, dall’altro è il colore dell’ira,
della violenza, dell’aggressività, dello spargimento di sangue. In Occidente è spesso il Diavolo ad essere
rappresentato con i colori rosso e nero. D’altro canto il rosso è anche il
colore delle prostitute e questo ne rappresenta il suo simbolismo più terreno
legato all’amore carnale ed in effetti nell’Apocalisse, la grande prostituta è
ammantata di porpora e di scarlatto. Ma lo stesso colore simboleggia l’amore
celeste, la passione per Cristo ed è il colore del Sacro Cuore. Come detto ogni
simbolo ha aspetti positivi e negativi.
Nell'antichità:
Nel XVII secolo a.C. i Cretesi scoprirono l'estrazione della
porpora dalle "murex" e la tramandarono ai Fenici; in Egitto era
utilizzato l'henné per la tintura dei capelli, del corpo e dei tessuti fino
all'avvento della porpora; gli Ebrei utilizzavano il kèrmes (dagli insetti
delle bacche di quercia) e con la porpora vestivano i re; i Greci avevano
kèrmes e robbia, poi subentrò la porpora negli abiti degli dèi, degli eroi
perché migliori di tutti; i Romani vestivano i re di tale colore per poi
estendere tale permesso e lusso anche ai magistrati ed agli alti funzionari
Il rosso porpora è assolutamente simbolo di potenza, alta
dignità, ricchezza, sovranità, sontuosità, merito del suo alto costo dello
splendore e della difficoltà di produzione; secondo Goethe il rosso nel suo
stato scuro e concentrato conferisce impressione di gravità e dignità, mentre
nel suo stato chiaro e rarefatto di clemenza e grazia. Inizialmente l'utilizzo
del rosso era esclusivo dell'ambito religioso, ma col tempo si ampliò a quello
civile e profano: lo troviamo negli arredi sacri (tende, porte, stipiti), nelle
vesti e nei mantelli per le statue divine, negli indumenti e nei troni dei
sovrani, dei sacerdoti (per la concezione teocratica dell'origine divina dei
re).
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